Il Curatorium Cimbricum Bavarense ha collaborato con l’Altopiano non solo per sostenere la lingua e la cultura cimbra, ma anche per organizzare scambi e rapporti in campo commerciale, culturale, scolastico, artistico… È di questi giorni il concerto organizzato a Landshut con il giovane pianista Andrea Azzolini, figlio di Massimo e nipote del M° Rino Azzolini, ancora ricordato vivamente non solo a Roana, un protagonista dei rapporti di amicizia con la Baviera.
Andrea Azzolini è nato a Padova nel 1993, diplomato in pianoforte nel Conservatorio di Verona. A 13 anni ha debuttato nella Giovane Orchestra del Conservatorio di Padova e ha suonato a Venezia, Milano, Torino, Perugia e all’estero in Austria, in Bulgaria, Svizzera, Olanda e Russia. Ha vinto il primo premio in diversi concorsi nazionali e internazionali (in Bulgaria, Belgio e Francia). In questi anni è stato impegnato come solista in molti concerti per pianoforte e orchestra e ha vinto il posto per un Master di tre anni al conservatorio Tshaikowski di Mosca con la prof. Natalia Trull.
Il concerto organizzato nel centro di Landshut ha riscosso un vivo successo di pubblico, con la partecipazione anche di molti amici del Curatorium Cimbricum Bavarense e di alcuni parenti di Roana. Il presidente del Curatorium Jakob Ossner ha messo in luce l’importanza anche ai nostri giorni dei rapporti di amicizia tra la Baviera e l’Altopiano e ha ricordato Hans Geiselbrechtinger e Hugo Resch che circa 40 anni fa con il M° Rino Azzolini e con l’Istituto di Cultura Cimbra hanno avviato, con un grosso impulso, tali rapporti. Il repertorio del concerto di Andrea Azzolini a Landshut comprendeva musiche di Chopin e di Schumann, presentate e interpretate dal giovane pianista con competenza e passione. Di lui ha scritto la prof. Natalia Trull del Conservatorio di Mosca: “Il suo tocco artistico supera il piano accademico, con uno spettacolo coinvolgente per la sua calda passione e il suo giovanile entusiasmo”.
È stata pubblicata l’ultima opera del compianto don Pierantonio Gios, interrotta per la sua scomparsa, e completata da Giuseppe Mendicino. Il libro raccoglie la corrispondenza di Mario Rigoni Stern e di altri ragazzi dell’Altopiano, scritta tra la fine degli anni trenta e la seconda guerra mondiale. Sono pagine che ci aiutano a capire “il senso del dovere e di responsabilità… le illusioni e le ingenuità” di quei giovani partiti per la guerra. Pagine che ci aiutano oggi “a non farci abbindolare dalla retorica e dalle menzogne di chi, politico o venditore, ci promette la luna”, come scrive il curatore nella presentazione.
Si terrà ad Asiago, dal 25 al 27 settembre 2015, la XXV edizione degli “Incontri tra/montani”, nel centenario della Prima Guerra Mondiale. Un anniversario che vuole essere non una occasione di celebrazioni, ma un momento di ricordo, un momento per capire quello che è stata la Grande Guerra in Italia e sulle nostre montagne. Ecco il senso del convegno ad Asiago, sull’Altopiano dei Sette Comuni che stato segnato profondamente dagli avvenimenti di 100 anni fa. Qui si troveranno insieme rappresentanti di diverse valli e diverse comunità alpine “per capire la terribile violenza del passato e per costruire un futuro di pace”.
Maggiori informazioni sul sito www.incontritramontani.it
Sono stati molto belli i momenti del viaggio ad Asiago e sull’Altopiano della comitiva di Passau, una delle principali città della Baviera, guidata dal sindaco e dal delegato vescovile mons. Gerard Hettler.
Nel duomo di Asiago, durante la Messa accompagnata dal Coro della Sisilla di Montecchio Maggiore, mons. Gerard Hettler ha detto parole molto sentite ricordando la Grande Guerra: “Circa cinquantamila sono le vittime della Prima Guerra Mondiale sepolte qui ad Asiago, vittime della mania di grandezza, dell’accecamento, del nazionalismo, dell’odio, del desiderio di potere, di tutto quello che il mondo ritiene importante”. Dopo aver ricordato la storia dei Zìban Komoine Prudere Liibe (i Sette Comini fratelli cari), una storia di fatica e di fratellanza, egli ha ricordato come i Sette Comuni dell’Altopiano hanno scritto “una storia di comunità, di figli di Dio, (…) una storia diversa dalle storie del cosiddetto mondo”. Continuando la sua riflessione, mons. Hettler ha evidenziato che “Dio è al di là dei nostri pregiudizi. (…) Nella storia si ritiene determinante quanto è grande e rumoroso, ma nella Sacra Scrittura è il piccolo che è importante collaboratore di Dio. Dio scrive su altre righe, scrive la storia della salvezza in contrapposizione a tante storie umane sventurate. (…) Gesù si è fatto piccolo in una mangiatoia, in un artigiano, in un uomo ripudiato e crocifisso”. Infine, ricordando Papa Francesco, mons. Hettler ha citato e ripetuto una sua frase: “Dio è innamorato del nostro essere piccoli”.
Dopo la Messa nel duomo di Asiago, la comitiva tedesca ha vissuto altri momenti di viva amicizia a Roana, presso la sede dell’Istituto di Cultura Cimbra, e a Rotzo, presso la chiesetta di S. Margherita, dove è custodita la campana che gli austriaci hanno trafugato nel 1916 e hanno poi restituito dopo la grande guerra come segno di conciliazione e di pace.
Domenica 20 settembre 2015, alle ore 11.15 presso il Duomo di Asiago, verrà presentata la Messa a quattro voci per coro e organo del maestro Anton Bogner. Sarà presente il coro “La Sisilla” di Montecchio Maggiore, diretto dal M° Norberto Tronca e accompagnato all’organo dal Prof. Antonio Camponogara.