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All’interno del progetto “PRIMIS - Viaggio multiculturale tra Italia e Slovenia attraverso il prisma delle minoranze” (finanziato dal Programma Interreg V-A Italia-Slovenia), si inserisce il bando "Giovani Ambasciatori Culturali". Il progetto PRIMIS si pone l’obiettivo di valorizzazione il patrimonio linguistico, culturale e naturale comune delle minoranze dell’area programma al fine di attrarre un turismo culturale sostenibile transfrontaliero. L’area di intervento di PRIMIS è per sua natura un'area multiculturale e multilinguistica per la presenza delle minoranze nazionali slovena e italiana e di altre comunità linguistiche (cimbri, ladini, friulani) che la rendono unica rispetto ad altri territori in Italia e in Slovenia.

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Si tiene dal 21 al 30 agosto 2020 il 26° Film Festival della Lessinia, concorso cinematografico internazionale esclusivamente dedicato a cortometraggi, documentari, lungometraggi e film di animazione sulla vita, la storia e le tradizioni in montagna. Nato nel 1995, su iniziativa del Curatorium Cimbricum Veronense, come rassegna videografica dedicata alle montagne veronesi, il Film Festival ha via via allargato il suo interesse alle montagne di tutto il mondo, escludendo per regolamento le opere dedicate allo sport e all’alpinismo.

Tenutosi 1995 a Bosco Chiesanuova e nel 1996 a Erbezzo, il Film Festival della Lessinia è stato ospitato dal 1997 al 2006 dal paese di Cerro Veronese, dove si è affermato come concorso cinematografico prima nazionale e poi internazionale. Dal 2007 la sede ufficiale del Film Festival della Lessinia è Bosco Chiesanuova.

Le proiezioni si svolgono, nel corso di 9 giornate, tra la penultima e l’ultima settimana di agosto, presso il Teatro Vittoria. Al programma cinematografico fanno da contorno eventi speciali, retrospettive, ospiti internazionali, mostre, incontri, dibattiti, concerti e altre iniziative sul tema della vita, la storia e le tradizioni in montagna.

Dal 1997 il Film Festival della Lessinia è guidato dal direttore artistico Alessandro Anderloni.

Maggiori informazioni all’indirizzo www.ffdl.it

Non c’è dubbio che l’Altipiano dei Sette Comuni abbia il primato di testi di toponomastica rispetto a tante altre località grazie a ricerche di studiosi locali. Questi cultori di microtoponomastica hanno contribuito a fissare la memoria storica dei singoli Comuni dell’Altipiano, un contributo storico, linguistico, culturale e umano notevole per il futuro delle singole località. Questo nuovo libro, scritto da Umberto Patuzzi, vuole affrontare questo argomento approfondendo lo studio etimologico dei toponimi e delle loro radici chiarendo al lettore anche le difficoltà che si devono affrontare nell’analisi dei singoli lemmi. I nomi dei luoghi infatti nel corso dei secoli hanno spesso subito diverse variazioni, storpiature di grafia e spesso anche dal punto di vista semantico, dovute a cartografi, notai, parroci e anche gente del luogo. Intenzione dell’autore era rendere accessibile i nomi dei luoghi in maniera chiara e snella e soprattutto raggruppati in un unico testo comprendente gran parte dei toponimi di origine cimbra o romanza dell’Altipiano. Una buona parte del testo comprende un glossario dove sono state prese in considerazione le radici dei singoli toponimi non solo dei Sette Comuni bensì anche quelli dell’intera area cimbra del vicentino. Lemmi cimbri con traduzione in italiano e tedesco, per ognuno di essi si evidenzia una ricerca etimologica in antico alto tedesco, medio alto tedesco, bavarese e tirolese, dimostrando la frequente presenza di una radice comune. Parecchi di questi nomi sono identici all’antico alto tedesco, parlato fino verso al Mille: lemmi ancora usati in Altipiano e scomparsi nel tedesco moderno! Con questa ricerca etimologica, cioè indagando sull’origine e l’evoluzione morfologica e semantica dei vari lemmi, il nome cimbro è stato confrontato con lingue affini, applicando il metodo comparativo. Uno studio utile per ulteriori approfondimenti, non solo in relazione ai microtoponimi dei Sette Comuni ma anche per l’intera area cimbra limitrofa.

Il Quaderno n. 72 si apre con un ricordo di Angelo Frigo, il nostro Enghele, che ci ha lasciati nello scorso autunno. Appassionato esperto della nostra lingua e della nostra cultura, egli era socio fondatore dell’Istituto di Cultura Cimbra e convinto sostenitore di molte nostre iniziative in diversi settori di attività. In queste pagine egli viene ricordato dal prof. Luca Panieri, autore del nuovo dizionario online della lingua cimbra e nostro prezioso collaboratore. Particolarmente sentito è il saluto di Giovanni Kesich, direttore del Museo trentino delle tradizioni popolari di San Michele, intimo amico di Angelo. Noi ricorderemo il nostro Enghele con duratura amicizia e con sincera gratitudine. Borbaissgot bor alle, libatar khsell.

Pubblichiamo quindi il testo dell’intervento fatto dal Gen. Daniele Zovi, in occasione del premio Mario Rigoni Stern 2019, un intervento profondamente ispirato al mondo e all’opera dello scrittore di Asiago, anche in rapporto al cataclisma che ha colpito l’altopiano nell’autunno 2018 con danni disastrosi in campo naturale, economico e paesaggistico. “È un dolore guardare le ceppaie con le radici rivolte al cielo”. Zovi indica chiaramente come Rigoni Stern resta un punto di riferimento autorevole per ricordare e per andare avanti.

Illuminante risulta l’articolo di Elisabetta Girardi sulla presenza dei tedeschi nei Sette Comuni dal 1400 al 1500, attestata in molti documenti e con tracce rimaste in molti cognomi arrivati fino ai nostri giorni. Significative le storie di preti di origine germanica, le storie di pellicciai, di conciatori, di agricoltori, le storie di paesi durante le guerre tra gli Asburgo e la Repubblica si Venezia. Notizie colte talvolta con qualche difficoltà sul piano linguistico e interpretativo.

Ricco e stimolante il contributo di Luca Trevisan sui rapporti tra Venezia e Impero Asburgico, rapporti tesi e contrastati, legati a confinazioni e a controversie dal 1500 al 1700, con particolare riferimento alla Relazione di Francesco Caldogno Ispettore ai confini per la Repubblica di Venezia. Si tratta della Relazione che il nostro Istituto ha curato con due edizioni molto apprezzate e ricercate, ricche di informazioni storiche e geografiche sulle zone tra Veneto e Trentino, compresa la zona dell’Ortigara “quella regione brulla e sterile a oltre 2000 metri di quota e dalla morfologia così incerta, che sarebbe stata teatro di una delle battaglie più cruente mai combattute in Altopiano nel corso della prima guerra mondiale”.

Segue il contributo di Luigi Menegatti che ricorda il restauro dell’antico Crocifisso nella chiesa parrocchiale di Foza, scolpito secondo una suggestiva leggenda da un ignoto artista del 1500. Il ricordo di questo crocifisso dà modo di rievocare la storia della parrocchia di Foza, dalle origini del 1300 fino alla distruzione della grande guerra e ai giorni nostri. Il riferimento all’artista che ha scolpito nel legno di cirmolo quel crocifisso offre lo spunto per ricordare i rapporti lontani tra la terra di Germania con Foza e l’altipiano, rapporti attestati anche dalla lingua e dalla tradizione cimbra arrivata a Foza fino ai nostri giorni.

Nel Quaderno n. 71 abbiamo potuto pubblicare un contributo essenziale per la tutela e la valorizzazione della lingua cimbra, contributo formulato dal prof. Luca Panieri rivolto alla nuova normalizzazione ortografica del Cimbro in rapporto agli accenti, alle vocali, ai dittonghi, alle consonanti e ai prestiti lessicali. Il contributo viene qui presentato nella traduzione tedesca fatta con la collaborazione di Remigio Geiser e di Enrico Sartori e potrà essere utilizzato dagli amici e dai ricercatori di lingua tedesca, per continuare studi e pubblicazioni della lingua cimbra, sulla base di una coerente correttezza grammaticale e di una rinnovata consapevolezza storica.

Il Quaderno si conclude con alcune testimonianze di cronaca, di pubblicazioni e di esperienze varie. Tra queste esperienze significativa quella di un giovane di Marostica che presenta il suo rapporto con la tradizione cimbra e con l’importanza del “Marchio” d’area nella organizzazione culturale e turistica. Significativa anche la cronaca delle feste per i 50 anni dell’amicizia tra i Cimbri del Veneto e la Baviera, feste organizzate a Velden (Baviera) dal Curatorium Cimbricum Bavarense, con grande partecipazione di autorità, di associazioni e di amici che hanno ribadito l’importanza di continuare a sostenere la lingua e la cultura cimbra. Anche questo quaderno vuole dimostrare tale volontà e si coglie l’occasione per ringraziare tutti coloro che collaborano in modo attivo e convinto per questo scopo, in particolare ricercatori ed esperti, enti ed associazioni italiane e germaniche, tra cui la nostra Regione Veneto.

Durante i mesi di luglio e agosto, il museo della Tradizione Cimbra di Roana sarà aperto tutti i sabati dalle 14:00 alle 18:00.

ISTITUTO DI CULTURA CIMBRA
“Agostino Dal Pozzo”

via Romeo Sartori, 20
36010 ROANA (Vicenza)
Email: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

‘Z HAUS DAR ZIMBRISCHEN BIZZEKHOT
“Agustin Prunnar”

Romeo Sartori bèkh, 20
36010 ROBAAN (Viséntz)

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