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Viene pubblicato in questi giorni il Quaderno di Cultura Cimbra numero 68. Il primo articolo di questo quaderno è dedicato all’incontro di alcuni rappresentanti della cultura cimbra con il Papa Emerito Benedetto XVI. Il 12 novembre 2015, il Presidente del Curatorium Cimbricum Bavarense Jakob Ossner, il Presidente dell’Istituto di Cultura Cimbra di Roana Sergio Bonato e l’amico Remigius Geiser, appassionato esperto della nostra lingua cimbra, sono stati accolti in un incontro privato in Vaticano con Papa Ratzinger, per ricordare l’amicizia nata quarant’anni fa nei convegni dei teologi veneti e bavaresi organizzati a Roana dal teologo Luigi Sartori. È stato un incontro intenso e cordiale. Papa Ratzinger ha parlato con interesse della nostra cultura, come di un ponte tra Veneto e Baviera, tra Italia e Germania, un ponte di solidarietà e di amicizia, importante in un mondo lacerato da tante divisioni e da tante guerre. Ha parlato dell’importanza della tradizione, senza cui non c’è progresso, tradizione vissuta e condivisa in una comunità segnata da rapporti fraterni. Indicazioni che sono utili per continuare ancora la nostra attività.

Lo storico Paolo Pozzato, autore di qualificate opere sulla prima guerra mondiale, ci presenta un particolare contributo sugli scrittori austriaci che ci hanno lasciato testimonianze sull’altopiano dei Sette Comuni, ritenuto “laboratorio privilegiato della costruzione e della elaborazione della memoria storica del conflitto”. La esposizione del prof. Pozzato si presenta puntuale e documentata. Non manca qualche riferimento alla lingua cimbra, come quando Joseh Hofbauer racconta di aver trovato sull’altopiano esempi di lingua cimbra e scrive: “Strano quante parole si capiscono ancora… anche intere frasi… altre invece non si capiscono affatto… Peccato che (i tedeschi) ci tornano (in questi paesi) quando sono scomparsi anche gli ultimi resti di coloni germanici, ma già, in questa guerra tutto è così pazzo”. Il senso del centenario della Grande Guerra, secondo il prof. Pozzato, non è tanto una vuota celebrazione, ma una occasione per “una migliore conoscenza degli uomini che la vissero, delle loro ragioni e dei loro drammi”.

Seguono due articoli sulla toponomastica cimbra, sempre di rilevante interesse linguistico. Il primo di Danillo Finco sulle “Reliquie dell’antica parlata cimbra a Gallio”, è ricco di descrizioni paesaggistiche e di riferimenti popolari anche attuali, come quando parla del marangon, un lavoro che connota la identità storica della gente dell’altopiano fino ai nostri giorni. A Gallio infatti “vi sono alcuni giovani delle Contrade che col tempo sono diventati abili lavoratori del legno, tanto che hanno dato vita a una equipe che gareggia non solo in Italia, ma anche all’estero, sia nel taglio delle piante sia nella lavorazione del legno…” Un antico toponimo ha conservato e rinnovato il suo significato.

L’articolo di Angelo Saccardo tratta della toponomastica storica del Comune di Valli del Pasubio. Dopo le preziose ricerche sul Tretto e su Posina, Angelo Saccardo viene a pubblicare i risultati di studio su oltre 5.000 toponimi, di cui la maggior parte di origine cimbra, che porta nuova luce sulla storia di tutto l’Alto Vicentino, particolarmente sulla montagna compresa tra la Lessinia e l’altopiano dei Sette Comuni. L’autore illustra le modalità e le fonti della sua ricerca, i criteri di interpretazione linguistica, sempre con rigore scientifico, con la consapevolezza che “la toponomastica è una scienza ardua e affascinante, eppure scarsamente considerata anche da gente dotata di notevole cultura. In questo campo abbondano il dilettantismo, l’improvvisazione, il pressapochismo, il tirare a indovinare”. Il lavoro di Angelo Saccardo resta un esempio da seguire.

Ritorna poi il tema della Grande Guerra, con contributi di storia, di poesia e di riflessione sul centenario, affichè esso non si riduca a un vuoto ambito celebrativo.

Viene poi ricordato il progetto didattico linguistico per insegnanti della scuola primaria di primo e secondo grado dell’altopiano. Il progetto è condotto dal prof. Patuzzi negli istituti comprensivi di Asiago e di Lusiana, continuando lo sforzo di tradurre la nostra cultura e la nostra lingua in un impegno vivo per le giovani generazioni.

Il quaderno si chiude con vari contributi, tra cui due collegamenti all’estero: con i nostri emigranti in Australia (sulla base di due nuovi pregevoli libri) e con il viaggio in Brasile del nostro cantautore cimbro Pierangelo Tamiozzo, che ha riscosso un vivo successo tra i nostri emigranti di Rio Grande do Sul.

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ISTITUTO DI CULTURA CIMBRA
“Agostino Dal Pozzo”

via Romeo Sartori, 20
36010 ROANA (Vicenza)
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‘Z HAUS DAR ZIMBRISCHEN BIZZEKHOT
“Agustin Prunnar”

Romeo Sartori bèkh, 20
36010 ROBAAN (Viséntz)

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