In d'ùnsare taaghe bomme briide
gadénkhabar de taaghe bomme Khrighe,
de taaghe bomme bèakhot un bomme tòate.

Gadénkhabar de bèakhot bon loiten
ba hat gamìsset borlassan hòisar un lentlen
un inkhènenan in berre eerden,
so salvàran 's galèbach
sussen màrtaran one òart.

Gadénkabar de bèakhot bon bil manne
ba habent gasòldet krigan,
martanten bil skrìtzighe
un habent gahàt borlìran 's galèbach
au disen perghe.

Gadénkhabar de bèakhot bon dar eerde
gajùkket met ubar bon gatòibalach bòare,
ba hat gamàcht aus beldar un bisen,
poomen un biighe,
in de làichtekhot un in dar gagòilach.

Gadénklabar un pètabar
azò as dise gròas bèakhot
sea net gabèst gapàinet umme nicht.

 

Nei nostri giorni di pace
ricordiamo i giorni della guerra,
i giorni del dolore e della morte.

Ricordiamo il dolore della gente
costretta ad abbandonare case e paesi
e fuggire in terre lontane
per salvarsi la vita,
tra sacrifici senza fine.

Ricordiamo il dolore di tanti uomini
che hanno dovuto combattere
in condizioni di orrore
e perdere la vita,
su questi monti.

Ricordiamo il dolore della terra
sconvolta da un uragano di fuoco
che ha distrutto boschi e prati,
piante e animali,
nella desolazione e nel pianto.

Ricordiamo e preghiamo
perché questo grande dolore
non sia stato inutile.


Sergio Bonato

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